LA COLLEZIONE
Le fotografie presenti in questa raccolta acquisiscono un valore particolare e inedito all’interno del panorama storiografico della “Fotografia di Famiglia”. Le fotografie del passato che venivano realizzate in ambito familiare rispettavano infatti dei codici molto ripetitivi e riconoscibili: il salotto di casa come fondale naturale e la compostezza dei protagonisti; una compostezza teatrale dovuta al valore raro dell’atto fotografico da un lato e alla finalità celebrativa di sé stessi dall’altra. Al contrario le fotografie scattate in ambito balneare scardinano il paradigma tipico della “Fotografia di Famiglia”; il pudore è ovviamente messo da parte lasciando spazio finalmente ad una certa libertà espressiva.
Mettersi in posa è un rituale che non viene certo meno e in alcuni casi è anzi esasperato fino a conseguenze grottesche e a volte intenzionalmente comiche; il soggetto fotografato libera così non solo il suo corpo dai vestiti del quotidiano, ma anche la sua vanità dando sfogo ai lati più esibizionisti e istrionici del carattere.
Anche la macchina fotografica finalmente sembra prendersi una vacanza dalla noiosa messa in scena domestica e infatti il fotografo ci consegna una sequenza di scatti spesso imperfetti: teste e piedi tagliati, sovraimpressioni e sovraesposizioni, soggetti sfocati e in controluce, inquadrature oblique, ombre generate dal corpo del fotografo stesso che irrompono prepotenti sulla scena; il sole a seconda degli orari e delle imprevedibili nuvole destabilizza i primi fotografi amatoriali che in un contesto così spensierato abbandonano così ogni loro rudimentale certezza tecnica assecondando il clima giocoso e meno formale che li circonda. Gli sguardi evadono dall’obiettivo da fissare seriamente e anche le posture non sono più rigide, i corpi si fanno goffi, buffi a volte più languidi o addirittura romantici; al mare il flirt è concesso e diventa spesso il primo ricordo certificato di una coppia (famiglia) che sarà…
Il potere documentale della collezione sta proprio in questa inedita spontaneità che anticipa il mutamento dei costumi davanti all’obiettivo fotografico. La maggior parte di queste immagini sono comprese tra il 1920 e il 1950; ci vorranno almeno 20 anni prima che i soggetti si lascino “tranquillamente” immortalare in modo irrituale, goliardico e fuori da ogni modalità retorica. Le fotografie delle vacanze al mare diventano così le prime testimonianze di un’opportunità; quella finalmente di emanciparsi dal pudore, dalle formalità, dall’ordinario del rito fotografico